L’Azione di classe, o Class-Action (art. 140 bis del Codice del Consumo), è un’azione a “tutela dei  diritti  individuali omogenei e interessi collettivi dei consumatori e degli  utenti”,  esercitabile per l’accertamento della  responsabilità e per la condanna al risarcimento  del danno e alle restituzioni, derivanti da danni o inadempienze contrattuali, legati al consumo.

La Class-action, consente ai consumatori o utenti che hanno subito danni derivanti  da prodotti difettosi-pericolosi, oppure da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza, di unire le proprie forze per  ottenere il risarcimento, in ipotesi in cui il ricorso al giudice sarebbe troppo oneroso per un singolo individuo.

Dal 1° gennaio 2010, tutti coloro che si trovino nella stessa situazione di chi ha promosso la causa, nelle ipotesi  suddette, possono aderire all’ azione di classe, facendo valere i propri diritti, anche attraverso il promotore e senza bisogno di ricorrere autonomamente ad un avvocato. Il procedimento sarà snello e consentirà di avere una sentenza immediatamente esecutiva.

Infatti, l’articolo 140 bis, comma 9, lettera b) del decreto legislativo 206/2005 (Codice del consumo) prevede che:
“[…] Con la stessa ordinanza il tribunale:
fissa un termine perentorio, non superiore a 120 giorni dalla data di scadenza di quello per l’esecuzione della pubblicità, entro il quale gli atti di adesione, anche a mezzo dell’attore, sono depositati in cancelleria. Copia dell’ordinanza è trasmessa, a cura della cancelleria, al Ministero dello Sviluppo economico che ne cura ulteriori forme di pubblicità, anche mediante la pubblicazione sul relativo sito internet.”

 

L’Istituto Superiore di Sanità, a tutt’oggi, non è parte in contenziosi promossi tramite Class Action né ha dovuto adottare misure in ottemperanza a sentenze pronunciate a seguito di tali contenziosi.

(Direzione Generale – Affari istituzionali e giuridici)

 

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